Cartolalìa
Sì, la carta parla com’è vero che scripta manent e la charta è magna.
Un
Giacché la carta non è mai stata pura superficie né solo cartapecora,
Cadavre
Ma papiro d’acqua e Nilo e Mosè e stagno e rapida e tavola per leggi.
Exquis
E pieghe d’un foglietto surrealista fumato nel salotto d’ogni enigma.
Però,..
Le carte di Freiles sedimentano l’ora et labora della nuova scientia,
Come
il color nullo di Malevič il derma di Burri, lo zut Dushamp, e sono:
Impasto
di pura cellulosa, candida manna, d’acqua riflessiva, d’aria e terra,
Derma
irrorato dall’energia del colore come la pelle dal sangue, vascolare;
Pelle
dry, hardedge, minimal: e il foglio si specchiò nel suo disegno, ahi;
Mappe e
deriva dell’avanguardia verso le isole del tesoro, bucanieri, Venerdì
Mappamondj e
“parti del mondo nuovamente ritrovate, del cartografo Gastoldi, e poi
Mappasonde
d’un pianeta lanciato nello spazio che spera ancora di gridare terra!
E Corpo
transunstanziato che noi ingoiammo dipingendovi, concettuali, il dio
Tatuaggio
maoro di Nuova Zelanda: fossi critico farei mostre di pelli tatuate,
Circuito
disintegrato dalla morte e poi reintegrato dal colore e dal disegno o
Segno di
un’arte che, ieri come oggi, sulla pelle o sulla carta, muta la muta,
Sudore
della storia dell’astratto che Freiles coglie e deposita nell’impasto
Depositato
nel seno della creta, della carta, cretapittura, cartascultura e qui
Firmato
prima dall’allucinato biancore, poi dal colore, poi dall’artista e da
Tommaso Trini